Tutela del nostro patrimonio culturale e la sua fragilità, fra arte, legalità e progettualità sia del futuro prossimo sia di più lunga visione: su queste linee tematiche si è svolto stamane l’incontro tra Fedele Moretti, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, e Rosa Colucci, coordinatrice nazionale dell’Istituto nazionale per il diritto dell’arte e dei beni culturali (INDAC).
Durante il colloquio è stato sottolineato il valore sociale dell’operato dell’INDAC, che con le sue Delegazioni sul territorio nazionale vuole incrementare e rendere quanto più accessibile non solo il diritto dell’arte e dei beni culturali ma anche il diritto all’arte o, come recita il motto dell’Istituto, il “diritto alla bellezza”.
Se è vero che tutti dobbiamo tutelare il patrimonio per lasciarlo alle generazioni future, è altrettanto vero che tutti debbano essere messi in condizione di poterlo comprendere e apprezzare, costruendo contesti educativi quanto più diffusi possibile. Per fare questo è necessario costruire una nuova cultura basata sull’alleanza fra istituzioni pubbliche, enti privati e imprese, nuove sinergie a favore di una innovazione sociale, politica ed etica: questo l’ orizzonte ampio su cui si è svolto il dialogo di stamane, con una valenza maggiore e fortemente simbolica proprio per la città in cui si è svolto, Taranto, che alterna luoghi meravigliosi e un eccezionale patrimonio artistico e archeologico a forti criticità sociali.
In questo senso – è emerso nell’incontro - è necessario lavorare affinchè si riconosca lo strettissimo legame che vi è tra i valori del bello e del giusto, che si traducono in un rapporto complesso tra arte, giustizia, educazione, civiltà e sviluppo umano, con lo sguardo al futuro ma con l’impegno per il presente. Interessanti in questo senso sono alcuni esperimenti virtuosi di intese tra i tribunali e gli enti pubblici preposti alla cura delle periferie per il recupero alla società civile degli autori di reato di contenuto allarme sociale: recuperare se stessi attraverso il recupero del decoro cittadino e quindi della bellezza a fruizione di tutti. Da sottolineare anche i risultati di alcune ricerche sull’importanza di rendere più curati e più “verdi” i luoghi di giustizia, come tribunali e carceri, microcosmi sociali dove è importante generare un maggiore senso di fiducia nei confronti della collettività e dei suoi rappresentanti, unito a una responsabilizzazione generalizzata.
Per la progettualità più prossima dell’INDAC, la coordinatrice Colucci ha spiegato al presidente Moretti quali sono le coordinate su cui si muoveranno le attività nei prossimi mesi. La vocazione formativa verrà confermata dall’organizzazione di corsi destinati ad avvocati e professionisti del settore, in più verranno organizzati dei viaggi formativi in paesi europei a cominciare dalla Spagna, dove è previsto per ottobre un viaggio di incontro tra i Delegati INDAC e l’Ordine degli avvocati di Madrid: si tratta di un viaggio coordinato dall’avv. Elena Zennaro (componente del Comitato scientifico INDAC) tra arte e pubbliche relazioni, convivialità e confronto di culture, non solo giuridiche.
L’incontro si è concluso con la profferta reciproca di massima disponibilità alla collaborazione in difesa del patrimonio artistico e culturale, risorsa fondamentale eppure fragile ed esauribile.
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